La ragazza del Piper in Viale dei pini

piper

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Non dimenticherò mai Viale dei pini.
In questo viale io vidi una sera camminare la ragazza perfetta, raggiunta da altri amici, anch’essi belli, che scendevano dalle case vicine e insieme formavano un gruppo armonioso, vestiti in modo da essere sempre un po’ avanti rispetto a noi, come se si fossero dati la voce.
Nella semioscurità del viale si vedeva solo il lampeggiare delle sigarette e i riflessi dei capelli mentre dall’altra parte del marciapiede in cui mi trovavo sentivo quasi il loro odore. Cosa si dicevano quella sera che a me era precluso?
Quando la vidi, pensai che fosse la vera ragazza del Piper.
La ragazza perfetta abitava in Viale dei Pini, ed io avrei voluto essere quel ragazzo triste.
Ragazzo triste sono uguale a te,
a volte piango e non so perché
tanti son soli come me e te ma un giorno spero
cambierà
nessuno può star solo,
non deve stare solo quando si è giovani così…

Se volevi imparare a vestirti dovevi vagare in Viale dei pini ed aspettare, nelle variazioni del giorno e della notte, questi figli nuovi della città in movimento.
Vedevi i primi minipull che in certi movimenti del corpo lasciavano scoperti con oculata distrazione lembi di camicia rosa e celeste, i morbidi mocassini neri di pelle di vitello indossati a piede nudo o con i calzini dello stesso colore del pull, i jeans di velluto a costine, bianchi o neri, con la lupetto blu sulle spalle sopra la camicia con i bottoncini sul collo; ragazze con la gonna corta scozzese, i calzettoni sotto il ginocchio e le classiche college, gli shorts a righine su culetti da infarto persino lavorati all’uncinetto da nonne all’improvviso rastellate dall’obitorio e mandate a forza dal parrucchiere, tutte mesciate a sferruzzare in terrazza copiando i modelli pubblicati su Annabella.
Autunno in città era uno sfolgorìo di colori di bosco, di mantelline rossobrune, di gonnine verdemarcio, ragazzine ricomposte dopo l’estate sfrenata e restituite al biancore, agganciate alle eleganti e altezzose madri che imperavano nello shopping e organizzavano per le figlie, si diceva, gli aborti a Londra.

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