Archive for the ‘Ombre grigie’ Category

TORNO SUBITO

lunedì, Agosto 27th, 2007

sedia.jpgVerrebbe voglia, qualche volta, di andare in pensione da se stessi. Dopo anni di contributi al proprio io vigile, al proprio ego famelico, si ha voglia di lasciarsi liquidare da sé e mettersi a riposo. Meglio ancora, radicalmente, licenziarsi e dimenticarsi. Dimettersi. Se non sono possibili queste scelte allora si potrebbe optare per un Part Time dell’esserci, che consente una metà sparita, smemorata, dimentica di sé e completamente vuota, vuota di senso e di tempo. Arrivederci tra una settimana.

Ombre grigie

venerdì, Agosto 24th, 2007

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Il Maestro se ne sta comodamente seduto in poltrona a gustarsi il suo drink, dopo le fatiche del concerto. Una bella signora, elegante e intraprendente, prova nella conversazione.
«Sapevo che c’era la registrazione del concerto e ho represso la tosse come potevo, sono per giunta raffreddata.»
«Mia cara signora – risponde un cinico gentile – ma qualche colpo di tosse dà autenticità alla presa diretta; qualche rumoretto di legni o scricchiolìo di sedie mi confermano che ascolterò un cd dal vivo. Piuttosto, ci sono colpi di tosse e colpi di tosse, non tutti sono uguali. Il suo, ad esempio, com’è? Vuole essere così gentile da farcelo sentire?»
«Non saprei, sono confusa, ci provo. Va bene così? Ancora?»
«Grazie, credo possa bastare, lei è stata molto gentile. Maestro lei che ne pensa?»
«No, non ci siamo; lei, Signora, non ha una tosse da registrazione, mi spiace, ha fatto molto bene a reprimersi.»

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I futuri leaders del Partito Democratico competono rimbeccandosi con citazioni di films e testi di canzoni. Il bottino oggi è questo. Alle primarie andranno a votare, secondo le previsioni, un milione di persone: registi e registe, cantanti e cantautori, attori e attrici, musicisti, artisti e scenografi, scrittori e giornalisti, poeti e sceneggiatori, vip televisivi e politici. Mancheranno all’appello comuni cittadini non in grado di capire i sottili rimandi musicologici e le schermaglie da cinefili dei contendenti.

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Molti considerano il web un “luogo” non idoneo per fare esercizio d’arte e letteratura, pensiero e vita. È una vecchia storia, cominciata forse con Baudelaire, sulla letteratura e i giornali quotidiani. Dietro questa “sprezzatura” della libertà su internet, mascherata dal giudizio di “dilettantismo” su chi scrive sulla rete, ci sono in realtà interessi economici e paure. Ma anche paradossali e stupidi moralismi: Bill Gates ha imposto a suo figlio di navigare non più di 45 minuti, come se lui gestisse spazzatura adatta agli altri ma non ai suoi incorruttibili figli. Pare che oggi per essere attuali bisogna essere (falsamente) antimoderni. Io preferisco essere moderno anche se inattuale.

Il mostro

lunedì, Luglio 30th, 2007

spiaggia

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Il mostro ha circa sette-otto anni e indossa un bikini rosa. Mentre parla al cellulare passa in rassegna tutte le posture e i movimenti degli adulti: cammina formando un piccolo cerchio, fa una sosta e smuove la sabbia e qualche sassolino con il suo piedino smaltato, fissa un punto lontano o ti guarda vacuamente come tu fossi una sdraio, rotea su se stessa come davanti allo specchio, giocherella pensosa con una ciocca dei suoi capelli biondi. Quando il mostro conclude la telefonata resta immobile a fissare il suo apparecchio, digitando qualche tasto o leggere messaggi. Poi il robot torna annoiato sotto l’ombrellone rispondendo no a tutte le proposte alimentari che mamma mostro elenca. Si rannicchia nella sua seggiola e scivola nel “risparmio energia”. Squilla il cellulare con una musica allucinante ed il robot esce dallo stand by: «Milly? No, sto con mia madre, che palle, non ha ancora capito che faccio la settimana della frutta, ti richiamo dopo il bagno, oppure chiama tu che mi ricarichi, ciao ciao, ricordati, a mezzogiorno ci vediamo al 16».