Luoghi

toscana

C’è una parte della Toscana meno nota, una campagna che sino a trent’anni fa era molto depressa e povera, andandosi a spopolare spingendo contadini e artigiani a trovare lavoro al Nord e oltr’alpe, lasciando disabitati caseggiati di pietra oggi ancora in buono stato e restaurate con semplicità, lasciandovi l’impronta trecentesca e quattrocentesca. Ci sono piccole mandrie ordinate che pascolano beatamente, magre e sane, puoi andare a cavallo se vuoi e se ti va di nuotare c’è la piscina, boschi fitti per passeggiare, lunghi sentieri tra i campi di foraggio per correre, querce e faggi secolari per riposarti all’ombra; a due chilometri c’è il paese e la sera, se ne hai voglia, puoi andare a berti qualcosa in un bar-pizzeria sotto i faggi, un posto tranquillo frequentato dai locali e con pochi turisti, qui puoi chiedere un Jack Daniel’s liscio e te lo porteranno sempre con ghiaccio e non puoi farci niente; ci puoi venire a piedi o in bicicletta se ti piacciono le salite; se non ti va di mangiar sempre fuori la cucina è grande e attrezzata, con un bel tavolo al centro con le sue sei sedie impagliate, una credenza del Cinquanta con dentro tutto quello che ti serve per cucinare.
Puoi farti una pasta crudaiola con i pomodori freschi tagliati a pezzettini insieme alla mozzarella, un po’ d’olio d’oliva e qualche foglia di basilico.
Puoi mettere lì sul tavolo, coperto con un tovagliolo, un bel pezzo di formaggio di fossa che ti vai a tagliare quando ti viene voglia e lo mandi giù con qualche sorsata di rosso ma, niente di speciale, niente di fenomenale, un vino normale, non siamo nel patinato e americano Chianti.
Qui tutto è più antico ma nessuno te lo fa pesare.
Se non vuoi far nulla questo posto è l’ideale per non far nulla, cominci a oziare ma poi raccogli qualche mela e pera caduti dall’albero e li ordini sul ripiano di pietra sotto l’ulivo davanti la casa, poi decidi di dare un poco di acqua alle rose assetate che si appoggiano sul muro di pietra dell’ingresso o scardini il vecchio portellone della legnaia decidendo di dargli una riassettata, vai in Paese a comprare stucco, vernice, carta smeriglia, spatola, ti metti a lavorare; l’ozio diventa lavoro senza che tu te ne accorga e ti ritrovi a ripetere i gesti di qualche tuo antenato.
La tua camera da letto e la stanza all’ingresso con il grande camino sono esposte ad ovest; puoi svegliarti e lavorare al fresco. Al mattino, guardando verso Firenze, puoi capire come andrà la giornata, se il brutto non viene da lì la pioggia gira sui paesi vicini lasciandoti all’asciutto.
Quando passeggerai nel bosco, con il caldo che ogni anno aumenta incredibilmente, sarai attaccato dagli insetti, guardati dal tafano, la mosca cavallina, che potrebbe rovinare la tua pelle e sicuramente resterai affascinato dagli incredibili progetti di ragnatele che velano il bosco chiedendoti anche tu se per caso questa bava cristallina dei ragni non sia eccessiva, sproporzionata allo scopo, come se questi animaletti fossero impazziti cercando di segnalarci qualcosa.
La notte, le stelle ed i grilli sono tutti per te e c’è tanto fresco che potresti sentire persino freddo in agosto mentre altrove si frigge.
La casa si trova su di un magnifico poggeto che si scopre da un vialetto che, almeno inizialmente, pare introdurti nella densa boscaglia.
Ad un’ora di auto puoi visitare luoghi sacri, ove sassi e pietre sono animate da energie positive, puoi toccare o sdraiarti sul giaciglio di pietra di Francesco, ti ci puoi strofinare se vuoi, assimilando nel corpo tutto il buono di questo grande Santo.
La pietra per Lui si è fatta casa corporea salvandolo dagli attacchi forsennati del Demonio che lo spingeva nel precipizio. La dura pietra si è come aperta, come svuotata, modellandosi al corpo di Francesco, sigillandolo e salvandolo dal male aggressivo del demoniaco.
Potresti accorgerti che l’inanimato ha anima e discernimento.

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.