.
Forse nel sangue di Niki Vendola scorre un po’ di quel genio salentino che è stato Carmelo Bene.
C’è qualcosa di majakovskiano nel suo look, che ci ricorda il famoso “Quattro modi di morire in versi” del grande Carmelo. Vendola viene dalla terra dove i santi decollano, levitano poeticamente. La sua lingua si esilia da quella mediatico-fascista dell’imperatore e da quella greve, ripetitiva e impotente di sora Bersani. Almeno sino ad oggi.