Journal 3

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Bretagna.

Martedì. Villaggio di Saint-Servant, paese molto particolare, vivace; ci si ritorna il pomeriggio per visitare un piccolo museo che illustra la storia della marineria ed in particolare la rotta di Capo Horn.
Cena di frutti di mare a Cancale. Impressionanti le coltivazioni di ostriche, sembrano città fantascientifiche.
Mercoledì tutta la mattina in spiaggia a Dinard, tanto per favorire il mio eritema che quest’anno ha la mostruosa novità di colpire anche il viso e le mani.
Pomeriggio a Mont Saint-Michel: Una visione, luogo unico. Bassa marea, paesaggio piatto e vuoto, superfici di argilla chiara rigata da residui d’acqua. Il borgo è autenticamente medievale. La sera fuochi di artificio sulla spiaggia di Dinard su tematica dedicata a Jules Verne: Dalla terra alla luna.
Giovedì. Giornata di pausa, vacanza nella vacanza. Visita a Saint Lunaire, villaggio a pochissimi chilometri da Saint-Malo. C’è un piccola e antichissima chiesa con le tombe di alcuni santi. Le reliquie di Sait Lunaire sono sparite. Fuori la chiesa una croce, con la vergine in granito. Villaggio di grande quiete e con formidabili boulangeries.
Venerdì. Escursioni importanti. Fougère ed il suo castello così come lo abbiamo fantasticato da bambini, con tanto di Mago Merlino e le Fate, buone e cattive. Il castello si fa città e viceversa. Tipologia architettonica veramente interessante: le stanze si articolano nella verticale della torre con magnifici camini. È la prima volta che un castello esprime un’idea di confort.
Il pomeriggio ritorno a Mont Saint-Michel per cogliere l’avanzata del mare, che nella precedente visita appariva lontano chilometri. Dall’abbazia abbiamo visto i cavalli marini al galoppo e che hanno ghermito tanti imprudenti pellegrini. Un santo che va rispettato altrimenti ti inchioda nelle sabbie mobili o ti agguanta con il suo terribile esercito delle maree.
Sabato. Mentre si è prossimi alla luna piena e le maree raggiungono il culmine anche il mio eritema esprime il massimo della mostruosità; le mani ricordano i tentacoli del Kraken o di qualche altro mostro marino di Verne.

Domenica. Non si fa nulla, ozio puro. Unico lavoro: impacchi di amido per lenire l’eritema, di colore rosso scuro. Visto da lontano sembro abbronzato.
Lunedì. Siamo ritornati a Saint-Servant per una piacevole passeggiata e per acquistare semenze per il giardino. Il negozio è chiuso per ferie. Altra cena a Cancale (qui farei 360 cene all’anno), ostriche e frutti di mare serviti su distese di alghe. Vino Sauvignon. Ora c’è il mare e i graticci di ostriche sono completamente immerse nell’acqua. Al ritorno, appena dopo il tramonto, la strada della costa mostra la Bretagna selvaggia, forte, melanconica. Prima della notte il mare è argento fuso, le scogliere e le isole si stagliano nere nel cielo blu. Il blu di Matisse.
Alla fine della settimana inizia il ritorno ma con un lungo giro francese per andare a far visita a Le Corbusier ed alla cappella di Notre-Dame-du-Haut, a Ronchamp. Una visita a Rennes. Non ci piace molto questa città. L’incendio del 1720 ha devastato quasi tutto e quel poco di centro storico, intorno alla chiesa di St. Pierre, presenta le tipiche case bretoni con le facciate disegnate dalle travi di legno a vista. Il museo è modesto ma con pezzi interessanti. Una città che stimola poco un journal.

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