La morte di un uomo chiamato Berlusconi

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l’Italia è attraversata da profondi temi etici che riguardano la vita e la morte. Questi temi, in effetti, non riguardano i viventi ma i pre-nati e i pre-morti (sospensione in vitro di embrioni ed alimentazione artificiale di comatosi, una vita “tecnica”), qualcosa che si sottrae alla vita come la concepiamo abitualmente e materialmente.

Mi sono chiesto se la morte di un uomo di nome Silvio Berlusconi, un vivente tra gli uomini, potesse produrmi una profonda riflessione sulla morte e la vita dal punto di vista etico. Mi vergogno a confessarlo e pur cercando dentro di me corde sensibili e di civiltà mi vedo costretto a rispondere di no. La morte del signor Berlusconi non produrrebbe in me nessun sentimento di lutto e di perdita. Essendo un uomo che incarna l’Italia contemporanea la sua morte potrei vederla come la morte di una parte dell’Italia stessa e siccome l’Italia che incarna non mi piace potrei provare un senso incoffessato di piacere, addirittura – quasi me ne vergogno – alla notizia di una sua morte. Le sue orrende barzellette sulla morte degli altri  che ama raccontare potrebbero stavolta riguardare lui. Nondimeno la scomparsa di un uomo non cancella le strutture di potere e i sistemi di pensiero che intorno all’uomo si sono ormai create. Ma è pur vero che molti dicono che è proprio quest’uomo a tenere presso di sè la totalità del consenso, del potere pubblico e determinare modelli mimetici comportamentali diffusi.

Dunque la morte di uomo potrebbe rappresentare la morte di un sistema, che potrebbe polverizzarsi e sciogliersi o modificarsi  come un fenomeno termico o chimico. Desiderare la morte di qualcuno è ripugnante e confligge con la coscienza e l’etica, per i cattolici poi è un peccato mortale. Dal punto di vista politico infine desiderare la morte è segno di sconfitta, vuol dire che ormai non si ha più nulla da opporre. Ma se in una utopica ipotesi non si avesse più nulla  da opporre non dico desiderare, ma pensare, la morte di un uomo è l’impensato che potrebbe insinuarsi nella mente di molte persone normali.

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