Infanzia bernese. Albert Anker

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marchetti a berna

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Nella temperie protestante l’esperienza del tempo assume valori concreti.

I giganteschi,  mostruosamente fiabeschi, orologi delle torri bernesi ricordano che il tempo va ben speso.

Applicato al piacere e al “bon vivre”, o nelle opere, nel lavoro.

Alla fine sarà sempre la morte a spuntarla, attraverso le sue danze macabre e dispettose, rappresentate mirabilmente da Niklaus Manuel nelle vetrate della cattedrale di Berna.

Questo tempo, che si dispone nell’esperienza concreta del quotidiano vivere, nella “verità” dunque, lo ritroviamo nelle tele di Albert Anker.

Nel centenario della morte di questo grande pittore svizzero Berna gli dedica una mostra straordinaria.

Nelle sale del Kunstmuseum si dispiega in modo preminente il mondo dell’infanzia, nelle nuances dell’educazione, dello studio e della scuola con conquiste e  vergognose punizioni, del gioco, dell’abbandono nel sonno, della malattia e delle lunghe convalescenze, della morte… La vita activa…

Una grandiosa tavolozza ed uno sguardo storico attento rappresentano tutto questo, in una inquietante lateralità rispetto all’obiettivo fotografico che avanza,  che  pur affascina un preoccupato ma curioso  Anker.

Bambini, diremmo oggi, con le lavagnette, libri e quaderni, ferri per il lavoro a maglia per le bambine insieme al gioco del domino; i giochi didattici di Froebel – che oltreoceano già formavano le fantasie di Frank Lloyd Wright  bambino.

Fratelli, sorelle, madri e padri, maestri di scuola, nonni.

In alcuni quadri sono “inquadrate” tre generazioni contemporaneamente (il tempo!).

L’immaginario delle nostre cattoliche “sacralità” familiari – che rimuove le presenze maschili come il padre o un nonno, figure sconfitte dalla dominazione femminile mariana dura a morire –  qui non trovano posto.

Il tempo domestico  scorre come  il fiume Aar. Con un orso simbolico-sacrificale pronto a mordere l’immanenza.

Apprendimento, gioco, formazione, lavoro, felicità, melanconia, giovinezza, vecchiaia, morte.

Nelle centinaia di tele, tavole, disegni di Anker sembra che tutto questo si sovrapponga, o sembra vivere in un misterioso equilibrio di compresenza.

Gli orologi bernesi, pare, regolano una comunità fluida.

Ma lo era già quella rappresentata  da Albert  Anker?


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