LE PERLE DELL’ADRIATICO

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Il professore di filosofia chiede allo studente quali erano i voti ai quali Tommaso D’Aquino si atteneva.
Risposta: Castità, Carità e Carestia.

Domanda di Storia. Cos’è la Giovane Italia?
Risposta: un Beauty-Farm.

Liceo. Esame di Stato

Cosa fa Hitler agli ebrei?:
Li butta nei ghetti e
li prese come “caprio espiratorio”.
Agli ebrei furono “pignolati” tutti i beni.

Cita un artista espressionista:
Brüke, ma è pronunciato Braque. Un’altro è Munch, ma è pronunciato Manc

Van Gogh è nato in zona Bramante.

Prima prova, articolo di giornale:
“Si è svolta a Rimini una conferenza il giorno 31 febbraio 2003 sulla morte e la letteratura alla
quale hanno partecipato e preso la parola Seneca e Tolstoi.”

Prima prova: “Noi utilizziamo l’acqua più del necessario, dalla semplice operazione che facciamo per lavare l’insalata alle operazioni di igiene intima dove ogni persona utilizza circa 600 litri al giorno.”

Terza prova, architettura: La cappella di Notre – Dame di Le Corbusier si trova a Duchamp”.

Terza prova, Storia dell’Arte: Attribuzione del titolo dell’opera di Picasso “Les demoiselles d”Avignon”: “Il grande bordello”.
Dove si trova?: “Ad Amsterdam”.

Domanda di Storia: “Che cos’è un referendum? Risposta: “Non mi occupo di politica.”

Le materie artistiche che si occupano di modellato e scultura vengono raggruppate in “Discipline plastiche” più diffusamente “plastica”, sia essa ornamentale o figurativa.
Al termine del ciclo scolastico e finiti gli esami di maturità l’allievo chiede finalmente al Professore:
“Mi scusi, era da diversi anni che volevo chiederglielo, ma perché si chiama “plastica” la materia se abbiamo sempre usato l’argilla?”

La “formatura” è una pratica per produrre da un modello originale una o più copie e bisogna eseguire uno stampo che va isolato con materiali vari, vernici oleose, gomma liquida o altro, per poterlo staccare dall’originale. Una studentessa non riusciva a staccare lo stampo; dai e dai con il professore che sempre più impaziente le chiedeva: “Ma lo hai isolato, sei sicura, ma sei veramente sicura, qui non si stacca!” e alla fine la ragazza aggressivamente rispondeva: “Prof l’ho isolata la scultura, lo giuro, l’ho tenuta quindici giorni da sola nello scaffale alto, certo che l’ho isolata, perché non mi crede!”

La professoressa d’italiano durante la correzione di un compito d’esame ha detto che il ragazzo ha un modo di scrivere alquanto FERRUGINOSO.

Il pittore francese David, americanizzato, è diventato “Devid”.

L’Insegnante di Lettere chiede sulla poesia dell’Ottocento e l’allievo risponde. “Io con la poesia non mi ci intendo tanto, una mia amica sta leggendo i Fiori del male, un tomo così, io non lo so come le venga in mente, io queste cose qui non le faccio”.

virgolette

LA STORIA


Mussolini fu impicchiato nel 1945.

La parola fascismo significa per me il partito politico di estrema sinistra. I fascisti sono dei grandi nazionalisti; gli altri paesi sono esteri.

L’Italia ha combattuto con la Germania e formato con il Giappone e la Germania l’Asse del Male. Ha dichiarato guerra a paesi come la Somalia britannica e l’Etiopia.

L’Italia entra nella seconda guerra mondiale nel 1940. Cerca di allargare il suo territorio in Grecia, ma l’Inghilterra si oppone.

Il nazismo cerca di creare una razza forte e unica, mentre il fascismo cerca di creare un paese forte.Tutte le azioni sono fatte nell’interesse della popolazione del paese, senza guardare all’estero.

Il regime fascista è molto duro per le popolazioni, ma non esiste quasi più nei paesi della nostra epoca moderna.

L’Italia perse la seconda guerra mondiale perché era l’alleata del nemico germanico che era sconfitto dagli Alleati. E per di più era verso la fine in guerra con la Germania, e ha dovuto chiedere l’armistizio perché è stata sconfitta. Per di più Mussolini è stato ucciso da solo.
virgola

ELEZIONI POLITICHE 2006.


Insegno da circa 20 anni e sono stato sempre rispettato dai miei studenti.
L’altra mattina, entrando in classe, alcuni ragazzi (che ovviamente sanno come la penso) mi hanno detto “Lei è un coglione”.
Fino alla settimana scorsa li avrei mandati dal Preside
chiedendo che fossero sospesi per un giorno “con obbligo di frequenza” (sono o no un coglione?).
L’altra mattina ho risposto: “ebbene sì, e detto da certe persone è un complimento!”.
I tempi stanno cambiando ….

Prof. C. P. Docente di Filosofia

virgolette

23 Novembre 2006
 Walter Tocci: “Mi sono dimesso”
“Ho rassegnato le dimissioni da responsabile DS per ricerca e università. Chi ha letto i comunicati precedenti avrà compreso le mie riserve su tante cose che va facendo il governo e anche su quelle che non va facendo. Gli obiettivi del nostro programma elettorale erano ben diversi. Con tanti di voi, sia in pubbliche riunioni sia negli scambi di messaggi, mi ero impegnato, a nome del mio partito, a realizzarli. Non posso non prendere atto dello scarto tra le parole e i fatti. Le mie dimissioni sono un elementare strumento di chiarezza, senza il quale non sarei neppure in grado di continuare a rivolgermi a coloro che hanno creduto alle mie dichiarazioni.

In queste settimane ho lavorato intensamente alla Camera per portare correzioni profonde alla finanziaria, ma il risultato è insoddisfacente. Rimango però fiducioso, come vi ho scritto ieri, che al Senato si potranno determinare ulteriori miglioramenti, forse l’eliminazione completa dei tagli e magari anche risorse aggiuntive da distribuire secondo i risultati della valutazione. 

Se così fosse torneremmo al punto di partenza e quindi dovremmo poi deciderci a svolgere in positivo il nostro programma. I nostri propositi erano e devono rimanere ambiziosi. In pochi anni enti e università dovrebbero diventare le migliori istituzioni del paese e collocarsi nei punti alti del confronto internazionale. E’ una delle poche carte che l’Italia può giocare per la crescita civile ed economica. Essa comporta però un grande coraggio riformatore. Non è il tempo dei pannicelli caldi. E’ necessaria una trasformazione profonda delle regole, delle strutture e della mentalità consolidata negli enti e nelle università. Avevamo individuato nella valutazione la leva capace di spezzare l’alleanza perversa tra i vizi e le virtù della nostra accademia, in modo da liberare le migliori energie che oggi sono ingabbiate e favorire un ricambio generazionale basato sul merito. Si tratta di un nuovo approccio che non può convivere con la vecchia logica burocratica ed implica dunque non tanto l’approvazione di nuove leggi quanto la cancellazione di quelle inutili. Se non vuole rimanere un vezzo retorico il primato della valutazione deve comportare una rivoluzione copernicana nel governo del sistema: si tratta di eliminare l’apparato di controllo normativo e passare alla verifica dei risultati. Solo per questa via la sacrosanta Autonomia potrà finalmente conciliarsi con la sorella smarrita che si chiama Responsabilità.

Continuerò a impegnarmi per questa prospettiva come deputato e come militante del mio partito. E soprattutto, se lo vorrete, continuerò il dialogo con tutti voi, informandovi sull’attività parlamentare ed ascoltando le vostre osservazioni e proposte che mi hanno aiutato in questi anni a capire tante cose del nostro mondo. 

La mia non è affatto una scelta di rinuncia e anzi chiedo a tutti coloro che sono impegnati a vario titolo per la politica della conoscenza di continuare a farlo perché il governo ha tanto bisogno di essere aiutato a realizzare ciò che è nelle sue intenzioni. 

Ho fiducia nel centrosinistra, nel mio partito e nelle persone che lo dirigono, innanzitutto nel nostro segretario Piero Fassino, che è forse uno dei leader politici del paese più attento alla priorità della ricerca, e poi nella nostra squadra di governo che ha le competenze e il mandato per fare una buona politica della conoscenza. Continuerò a collaborare con il dipartimento Sapere diretto da Andrea Ranieri, con il quale ho lavorato in piena sintonia in questi anni.

Nonostante il valore dei singoli non siamo ancora riusciti dirigerci verso la strada che noi stessi avevamo tracciato. Perché accada questo paradosso è complesso da capire a ancor più da spiegare. C’è qualcosa che non funziona nella politica del centrosinistra, che rende difficile il dispiegamento di una proposta chiara al paese, come ci ha ricordato il presidente Ciampi. E’ aperto un dibattito, proprio in queste settimane, sui modi migliori per superare tale difficoltà Ma di questo problema più generale avremo modo di parlare in altre occasioni.

Intanto, vi saluto e vi ringrazio per l’attenzione che avete prestato al mio lavoro.



”

Walter Tocci
tocci_w@camera.it

Risposta al Dott. Tocci


Gent. Dott. Tocci
Credo davvero poco alla possibilità che il “merito”, le capacità individuali, la creatività, siano valori che possano essere messi in gioco.
La nostra è una società sconnessa e contraddittoria: l’eguaglianza è concepita al ribasso e la libertà del singolo, che non appartiene alla nostra cultura, viene scambiata per narcisismo e individualismo.
Il desiderio mimetico che l’individualità eccellente riesce a scatenare (detta volgarmente invidia) annulla qualsiasi possibilità di gesto originale, plastico, costruttivo, positivo, intelligente.
Strade meno faticose e facilmente ereditate si sostituiscono a quelle della “fatica del costruire”.
La storia del suo partito non ne è esente. Conosco bene.
Non mi spiegherei altrimenti certe carriere.
Un Paese sconnesso e diverso nelle latitudini geografiche culturali preferisce volare basso in una pseudo-eguaglianza, piuttosto che valorizzare le eccellenze, il talento.
Le posso assicurare che il talento esiste davvero, l’intelligenza allo stato puro (la capacità stupefacente di risolvere problemi), lo vedo abitualmente nel Liceo ove insegno.
Ma posso fare ben poco, mi si chiede un impegno ed un grande investimento di tempo ed energie per una umanità concepita orizzontalmente, guai a trasgredire il tabù ed accogliere, attuando dispositivi di alterità, il “diverso”, il talentoso, il creativo.
Lo stesso gruppo della classe, microsocietà regolata da leggi di contenimento e scambio molto chiare, infagottata dentro il cono d’ombra che l’adulto gli ha cucito addosso per comodità, lo impedirebbe.
Volare basso, questo è il patto.
Inoltre gran parte del nostro tempo lavorativo è lotta costante per non diventare stupidi, difendersi dall’attacco burocratico quotidiano; io e i miei allievi sappiamo di vivere in un mondo idiota, loro lo sanno più di me, non li sottovalutiamo.
Noi crediamo ancora che linguisticamente si possa trasformare il mondo: circolari, nuovi acronimi, progetti, l’uso dell’inglese…
Lei può immaginare quanto investiamo per il disagio e quanto poco per il normale; il normale lo diamo per scontato, lo abbandoniamo, siamo invece fanaticamente attratti dal problematico e dal destabilizzante, i nostri sensi di colpa e la cattiva coscienza ci rendono prigionieri. Piano piano mi vado liberando da tanta calcarizzazione pur essendo di sinistra e le incrostazioni, oggi, sono quasi tutte di sinistra, quindi mie.
Conosco bene il suo partito, non si sottrae a questa cultura dello spavento dell’intelligenza e della creatività.
Anche il suo partito marginalizza, non sempre, il merito. Un partito “prudente”, nei periodi storici in cui bisognava volare.
Con questa prudenza il mondo vi scavalca, sempre.
Da alcuni anni il suo partito ha trovato una via culturale facile per non sbagliare: le certezze del glamour, gli scrittori con i libri in classifica, il cinema dei festivals, i divi del cinema… troppo facile, sono capaci tutti. La sinistra progetta poco per la cultura (non intendo solo amministrarla, non si è solo ragionieri o contabili), intendo nella miniatura della vita, la nuda vita, per i ragazzi, per la formazione… quanta retorica, quante parole vengono spese; il senso di colpa è così evidente che per ogni problema c’è la soluzione: psicologi, ascolto, sostegno.
Delegare in un altrove l’incapacità di governare e decidere. Siccome non si capisce ci si affida a coloro che potrebbero capire.
Di fronte ad un problema avete la parola pronta: istituire una commissione. Siete mostri burocrati. Forse vivete in un paese straniero, siete stranieri a voi stessi.
Poi si lavora tutti in qualche modo, si mangia tutti, e si sta con la coscienza a posto.
Naturalmente niente di personale, leì è sicuramente una brava persona.

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