Amare

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L’incipit del manifesto del Partito Democratico (il nuovo partito che unirà la sinistra riformista e la Margherita) recita così:
“Noi, i democratici, amiamo l’Italia”.
Anche l’ex Presidente del Consiglio, la scultura pop, esordiva allo stesso modo, ma al singolare: “L’Italia è il paese che amo.”
Dunque l’amore diventa una nuova categoria politica, ove si sviluppano gli aspetti fondativi di un partito nuovo o il programma di governo di un uomo innamorato – in realtà innamorato solo di se stesso e che ha sconciato il Paese. Ma, come ben sappiamo, l’amore spesso è volubile e capriccioso e nel migliore dei casi, affinchè duri, dovrà presupporre rispetto, amicizia, solidarietà, altrimenti potrebbe rivelare il suo rovescio.
In una lettera, piuttosto polemica, scritta a Gershom Scholem relativa a questioni ebraiche e sullo Stato di Israele Hannah Arendt chiarisce la sua posizione e scrive:

Nella mia vita non ho mai “amato” nessun popolo o collettività – né il popolo tedesco, né quello francese, né quello americano, né la classe operaia, né nulla di questo genere. Io amo “solo” i miei amici e la sola specie d’amore che conosco e in cui credo è l’amore per le persone. In secondo luogo, questo “amore per gli ebrei” mi sembrerebbe, essendo io stessa ebrea, qualcosa di piuttosto sospetto. Non posso amare me stessa o qualcosa che so essere una parte essenziale della mia stessa persona.

Personalmente trovo non solo sospetto chi dichiara di amare un popolo (come se all’interno del popolo non ci fosse la complessità delle differenze, risolvendo tutto in un ecumenismo amorevolmente piatto) ma lo trovo addirittura perverso e pericoloso.
Non voglio essere amato e non vi amo, lascerei queste cose alla sfera privata ma, razionalmente, nel senso comune della sfera pubblica, vorrei considerazione, solidarietà e rispetto. Altrimenti, per ogni giorno scuro e critico della mia vita, il vostro amore dichiarato mi sembrerà come uno schiaffo beffardo e cinico.
Potrò anche votare il nuovo Partito Democratico ma, vi prego, lasciate perdere l’amore e togliete quell’incipit veltronistico.

italia1

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