COMUNICATO STAMPA

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COMUNICATO STAMPA

 

Non esistono poteri assoluti

Almeno per ora

 

Non tutto è perduto, in Italia, ALMENO PER ORA.

 

E, ancora una volta, è stata la Costituzione della Repubblica a indicare la strada da percorrere.

 

Non era possibile conciliare la Legge Alfano con l’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza dei cittadini.

 

Per questa ragione il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna, con numerose associazioni e alcune forze politiche, aveva, a suo tempo, promosso il Referendum abrogativo della legge Alfano e raccolto le firme necessarie, in provincia di Ravenna e in tutta Italia.

 

Non avevamo dubbi: la suprema Corte avrebbe dichiarato l’incostituzionalità della legge Alfano ma, nel frattempo, chi informava la cittadinanza nel merito della grave aggressione alla legalità costituzionale ancora una volta in atto?  Poche voci libere, nella stampa e nelle TV, lo stavano facendo.

 

Con la raccolta delle firme, che  superò di molto le 10000 nella provincia di Ravenna, abbiamo attivato una ampia e capillare opera di controinformazione e di resistenza civile.

 

Ora ci aspetta un altro compito, non meno urgente del precedente.

 

In primo luogo, vigilare per il pieno rispetto della sentenza della Corte. Inoltre, sono annunciate riforme costituzionali che potrebbero stravolgere la Costituzione e “legalizzare”  il “primus super pares” che l’avvocato Ghedini ha avuto il coraggio di teorizzare di fronte alla Corte. Una aberrazione politica e giuridica che si colloca al di fuori della tradizione liberaldemocratica europea, ma che ha, almeno, il pregio della chiarezza, perché rende esplicito che chi ci governa, oggi, vuole superare l’equilibrio dei poteri, e dare vita a un esecutivo da cui dipendano sia il Parlamento che l’ordine giudiziario.

 

Prossima probabile mossa, la Repubblica presidenziale, con il presidente eletto direttamente dal popolo.

 

Ieri sera il presidente del Consiglio è stato chiaro, con una aggressione al Presidente della Repubblica inaudita e con una tremenda invettiva, che dice tutto della sua concezione del potere: “viva l’Italia, viva Berlusconi”.

 

Tutto chiaro.

 

Talmente chiaro che ci chiediamo: E’ COMPATIBILE CON LA NOSTRA REPUBBLICA CHE E’ ANCORA UNA REPUBBLICA PARLAMENTARE un presidente del Consiglio che si esprime e che agisce così?

 

Riteniamo di NO.

 

Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna

8 ottobre 2009

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